Donne Impresa Confartigianato: misure a sostegno di madri imprenditrici

06/11/2020

L’italia è all’ultimo posto in europa per il tasso di occupazione femminile: 49,5% a fronte di una media del 63,3%.

Il Family Act va integrato con misure ad hoc a sostegno delle madri imprenditrici, per aiutarle a conciliare lavoro e famiglia, e più in generale, con le risorse del Recovery Fund, va rafforzata la partecipazione femminile all’imprenditoria, incentivando la creazione di micro e piccole imprese e sostenendone la competitività e l’accesso al credito.

Lo sollecita Donne Impresa Confartigianato, il Movimento che rappresenta 84.630 imprenditrici alla guida di aziende artigiane, che ha incontrato in videoconferenza la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti e l’On. Sara Moretto, capogruppo di Italia Viva alla Commissione Attività Produttive della Camera.

All’incontro ha preso parte Rosa Gentile, Confartigianato Matera, Delegata Nazionale alle Politiche Femminili, sottolineando le proposte per integrare le misure previste dal Family Act con strumenti ad hoc per la conciliazione lavoro-famiglia delle imprenditrici a partire dalla necessità di realizzare una riforma strutturale per la defiscalizzazione contributiva sostenuta dalle imprese nel periodo di maternità delle donne, al fine di rimuovere ogni disincentivo in termini di costo economico all’assunzione di personale femminile. Allo stesso tempo per Donne Impresa sarebbe opportuno creare un Fondo cofinanziato da Stato e Regioni per sostenere l’imprenditrice in caso di maternità, incentivi alle amministrazioni locali che promuovono progetti in collaborazione con WelFare Insieme alle associazioni imprenditoriali e alle imprese stesse finalizzate a sostenere la cura dei figli e dei familiari, voucher per le spese legate alla conciliazione lavoro-famiglia, iniziative per la formazione imprenditoriale. Altrettanto importanti vengono considerati gli incentivi per favorire il ritorno al lavoro della madre lavoratrice, il riconoscimento all’imprenditrice dei contributi figurativi Inps per la maternità e per i periodi di riduzione dell’attività lavorativa per curare familiari anziani o non autosufficienti, l’aumento delle detrazioni per i costi di baby sitting e assistenza a familiari bisognosi di cure, maggiori strutture e servizi per l’infanzia e per gli adolescenti, ampie detrazioni per le spese destinate all’assistenza e all’istruzione dei figli.

In merito all’assegno universale, Donne Impresa Confartigianato ne chiede una applicazione non peggiorativa rispetto alle attuali agevolazioni, con una base uguale per tutti, una rigorosa e semplificata modalità di rendicontazione ed un innalzamento dell’ISEE affinché la misura possa ricomprendere le famiglie dove entrambi i genitori lavorano e quindi anche una platea più numerosa di madri imprenditrici.

La Presidente di Donne Impresa Confartigianato, Daniela Rader, ha sottolineato che le imprenditrici e le donne italiane devono fare i conti con un welfare che non aiuta a conciliare il lavoro con la cura della famiglia. Risultato:« l’Italia è all’ultimo posto in Europa per il tasso di occupazione femminile: 49,5% a fronte di una media del 63,3% nell’Ue a 28». Per invertire la rotta e colmare questo gap, le imprenditrici di Confartigianato hanno indicato alla Ministra Bonetti e all’On. Moretto la necessità di investire sempre di più sulle donne e sulla famiglia, tramite politiche sociali e fiscali che promuovano: l’imprenditoria femminile, al fine di incrementare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, colmando il gap dell’Italia con gli altri Paesi europei; la natalità; la genitorialità; il caregiver.

La Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti ha risposto alle indicazioni delle imprenditrici sottolineando: «Raccolgo le sollecitazioni di Confartigianato Donne Imprese e ringrazio le associate per il contributo della loro riflessione che mi ha permesso di ribadire anche la necessità di attivare in questa fase di emergenza congedi ad hoc per i genitori i cui figli stanno facendo didattica a distanza. Con il Family Act – ha spiegato la Ministra Bonetti – abbiamo indicato la strada da percorrere, per la prima volta il Paese si è dotato di una riforma integrata e multidimensionale che restituisce visione alle famiglie. Su tutte le direzioni indicate dal Family Act, a partire dalla riforma dei congedi parentali e gli incentivi al lavoro femminile, occorre lavorare con lo stesso coraggio e la stessa concretezza che ci hanno portato all’approvazione di un suo primo pezzo fondamentale che è l’assegno unico e universale per tutti i figli. La crisi che stiamo vivendo conferma che il modo corretto di investire nel Paese è mettere in campo progettualità integrate. E’ il motivo per il quale ho proposto e ottenuto che nel piano Next Generation EU fosse integralmente inserito, accanto all’attuazione del Family Act, il grande tema dell’empowerment femminile, e con specifiche misure, quelle indicate nello scorso giugno dalla task force “Donne per un Nuovo Rinascimento” che ho istituito presso il mio Ministero: decontribuzione in primis, incentivi per il rientro al lavoro dopo la maternità, sostegno all’imprenditorialità delle donne, e un forte e immediato investimento nella formazione delle bambine e delle ragazze nelle materie stem, digitale e finanza. L’accesso alle discipline scientifiche per le ragazze di oggi è una necessaria garanzia di tutela delle pari opportunità per domani, perché le donne del nostro Paese non siano escluse dai lavori del futuro, a partire da quelli nell’intelligenza artificiale». L’On. Sara Moretto, nel suo intervento, ha dichiarato: «Apprezzo e condivido non solo l’analisi ma anche le proposte avanzate da Confartigianato Donne volte ad incentivare e difendere l’imprenditoria femminili e superare un divario di genere sul lavoro che ci vede ai margini in Europa. Ritengo che l’approdo finale di tale percorso debba essere da un lato l’approvazione di una nuova legge sull’imprenditoria artigiana femminile, dall’altro la creazione di un contesto esterno di servizi di sostegno che evitino alle donne di dover scegliere tra impresa e maternità e tra carriera e famiglia e che le mettano nelle condizioni di esprimere appieno i loro talenti e le loro capacità».

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