WelFare Insieme, una sfida che vale il futuro del Paese

19/03/2021

Martin Oldenhove saluta il team. “Un onore lavorare al vostro fianco”

Se WelFare Insieme ha conosciuto una grande crescita, pur in epoca Covid, lo si deve ad uno staff preparato e proiettato verso il futuro, sia a livello organizzativo che comunicativo. Uno dei membri della squadra, Martin Oldenhove, è chiamato a trasferirsi per esigenze familiari in Gran Bretagna. L’occasione, oltre che di ringraziarlo, per riflettere con lui sul modello di Impresa Sociale e sull’impatto che la cultura del welfare può avere per aziende, lavoratori e comunità, nel presente e nel futuro.

Martin, il tuo cammino personale e professionale ti porta a salutare il team di Welfare Insieme. Nell’augurarti il successo che meriti per il tuo futuro, vorremmo ci raccontassi un po’ del tuo percorso: cosa ti ha portato ad occuparti di welfare?

Ho deciso di fare parte del progetto di WelFare Insieme in quanto credo molto nel modello delle imprese sociali. Un progetto aziendale con un Business Model sostenibile, con il potenziale di avere un vero impatto positivo per gli artigiani e le comunità in cui vivono.

Quanto ritieni importante il Welfare nel connubio azienda-dipendente e nel connubio mondo del lavoro-comunità, e perché?
I paradigmi del mondo del lavoro sono in grande cambiamento. Le imprese che integrano una strategia di welfare nella loro visione aziendale riescono a rimanere al passo con i tempi e acquistare un vantaggio competitivo a livello di gestione delle risorse.

Oltre a questo, un’azienda è parte di un’ecosistema. Riconoscerlo e coinvolgere la comunità nelle politiche di welfare è essenziale per trattenere la ricchezza generata sul proprio territorio.

Sei stato tra gli artifici dello sviluppo di Welfare Insieme, sin dagli inizi: che cosa hai portato della tua esperienza nel team?

WelFare Insieme è composto da figure variegate che hanno tutte una grande propensione per l’innovazione e passione per il proprio lavoro, ma soprattutto, come parte di una start-up, una grande capacità di adattamento e di percorrere sentieri sconosciuti!

Mi viene difficile dire cosa ho portato al team, ma posso dire che quello che mi ha dato più soddisfazione è stato stringere rapporti con i Welfare Specialist e collaborare a stretto contatto con i nostri partner tecnologici per sviluppare i progetti avviati o in essere. Alcuni hanno un enorme potenziale e non mancherò di seguirli da lontano.

Quali sono gli obiettivi che senti di aver raggiunto sia a livello personale che di equipe con il team di Welfare Insieme in questo periodo?

Uno degli obiettivi principali raggiunti è stato quello di mettere in piedi il servizio di Welfare alle imprese con le associazioni e i nostri partner, in particolar modo Tre Cuori società benefit. Questo ci permette adesso di migliorarlo e capire dove dobbiamo ancora lavorare per raggiungere gli obiettivi prefissati.

A livello personale, questa esperienza mi ha permesso di lavorare e gestire diversi progetti, con più stakeholder, e in un periodo difficile come quello dell’anno 2020 che ha anche accelerato dei trend e permesso di anticipare dei progetti che non sarebbero stati avviati a così breve termine.

A livello personale questa esperienza mi ha senz’altro ha fatto crescere.

Qual è secondo te la vera grande sfida che attende l’universo del Welfare?

A livello del nostro sistema ci sono sicuramente delle realtà che hanno colto il potenziale del welfare e che ci stanno aiutando a migliorare il servizio con i loro feedback. Penso che una delle sfide più grandi sia raggiungere un ampio consenso, per poter crescere insieme. WelFare Insieme puó dare valore a tutti i protagonisti di questo processo.

Ora che saluti WelFare Insieme, che cosa porti con te di questa avventura professionale?

Questa avventura professionale come tutte è stata fatta di persone e senz’altro la cosa più bella per me è stata di conoscere tante persone diverse, con pensieri, modi di lavorare, esperienze, visioni diverse. Con in primis un pensiero particolare per il direttore generale Antonella Pinzauti, e la mia collega Anna Martignago.

Che consigli ti senti di lanciare per accrescere la cultura del Welfare per aziende e privati?

Domanda non da poco! Come Welfare Insieme abbiamo lavorato finora per dare le risposte proprio a questa domanda. La diffusione della cultura del Welfare rimane la priorità (e principale ostacolo) per le micro e piccole imprese. Bisogna continuare a parlarne anche se può sembrare ripetitivo per chi lo sta facendo da tempo. Ma il Welfare è un universo nuovo, e i concetti vanno ribaditi, inseriti insieme ad altre comunicazioni, eventi, socials, ecc.

Non ho dubbi che la Confartigianato troverà le modalità per diffondere al meglio il benessere aziendale tra gli artigiani, micro e piccole imprese. È la sfida di un intero Paese, ma un’associazione come questa è nata proprio con questo senso del dovere di rappresentanza, al servizio dei milioni di individui che la compongono.

Concludo quindi augurando a chi ci legge di commentare, reagire, ma anche proporre iniziative e contattare le imprese, perché tornando al consiglio che mi sento di dare, la parola e le potenzialità del welfare vanno dette, e ripetute, e ripetute, e ripetute.

Colgo l’occasione di questa intervista per ringraziare i Consiglieri e il Direttore Generale di WelFare Insieme per la loro fiducia, e ringrazio Welfare Specialist, coordinatori e partners per il lavoro svolto insieme!”

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