Sostenibilità sociale d’impresa: la priorità è il benessere dei dipendenti

19/04/2024

E’ stato presentato a Milano il 27 febbraio scorso il secondo rapporto dell’Osservatorio sulla sostenibilità sociale d’Impresa della Fondazione Sodalitas.

L’Osservatorio si concentra sull’investimento in sostenibilità sociale per affrontare gli impatti dei grandi cambiamenti come la transizione ecologica e digitale, tracciando annualmente il quadro della sostenibilità sociale in termini di strumenti, benchmark, trend e confronti europei.

Dall’ultimo Rapporto emerge un aumento della rilevanza della sostenibilità sociale, con le imprese chiamate a svolgere un ruolo determinante nel contrastarne la crisi, inclusi i cambiamenti nel mondo del lavoro e nel passaggio scuola-lavoro. Le imprese ritengono che l’investimento in sostenibilità sociale porti benefici come il miglioramento della reputazione, attrattività per i talenti, competitività e clima interno positivo.

L’indagine, condotta su 127 imprese italiane per comprendere il loro impegno sulla sostenibilità sociale, presenta anche 21 case histories di iniziative di sostenibilità sociale e, grazie alla collaborazione con la rete europea delle imprese Csr Europe (European business network for corporate sustainability and responsibility), sono stati inclusi dati sulle imprese europee e il loro ruolo nella strategia della Commissione europea.

L’indagine ha esaminato come le imprese percepiscono il contesto operativo attuale. La maggior parte si dichiara molto preoccupata per la situazione sociale (81%) e ambientale (74%), mentre il livello di preoccupazione per la situazione economica è più moderato (51%), solo una minoranza esigua si dichiara poco preoccupata per ciascun ambito.

Nonostante questa percezione negativa, le imprese riconoscono il ruolo cruciale che devono svolgere nel migliorare la situazione sociale e ambientale. Soprattutto, ritengono che il governo e le grandi imprese abbiano un ruolo decisivo in questo processo (rispettivamente il 73% e il 72%). Molte imprese credono inoltre che anche altri attori possano contribuire significativamente a rendere la società più equa e sostenibile, come i cittadini (63%), le istituzioni educative (57%), le autorità locali (53%) e l’Unione europea (53%).

Secondo l’indagine,  si avverte che gli sforzi compiuti finora sono insufficienti, e si richiede un maggiore impegno nel futuro. In particolare, per la sostenibilità sociale viene valutato come inadeguato l’impegno sulla parità di genere (72%), sulla riduzione delle disuguaglianze (69%) e sull’inserimento lavorativo degli immigrati (68%), come illustrato dalla seguente immagine.

Dovendo indicare le componenti più rilevanti della sostenibilità sociale, emerge un’attenzione particolare all’ambiente “interno”, dal momento che la maggioranza delle imprese indica prioritari la qualità del lavoro (65%) e il welfare aziendale (63%). Il benessere dei dipendenti, posto al centro delle priorità delle imprese, è un concetto che si è ampliato, andando a includere non solo aspetti economici e fisici, ma anche dimensioni psicologiche e relazionali, sottolineando l’importanza del clima interno e delle relazioni tra colleghi.

Le imprese riconoscono anche l’importanza della diversità e dell’inclusione (62%), della parità di genere (58%) e della formazione (56%) per garantire il benessere dei dipendenti.

La formazione e l’inserimento lavorativo dei giovani (54%) e il supporto alla comunità (50%) sono sentite come cruciali per la credibilità dell’impegno delle imprese verso la sostenibilità sociale. Seguono, tra i temi prioritari, il controllo della catena di fornitura, la riduzione delle disuguaglianze e la protezione di soggetti fragili anche all’esterno, la tutela dei diritti umani.

Le imprese, nel loro impegno verso la sostenibilità, riconoscono la rilevanza di ciascuna delle tre componenti: economica (“molto importante” per il 93%), sociale (88%) e ambientale (84%). Tra i 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, quelli ritenuti più importanti sono il lavoro dignitoso e la crescita economica (Goal 8), la parità di genere (Goal 5) e il benessere delle persone (Goal 3).

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