Imprese italiane e premi :fino a 13.500 euro ai dipendenti tra bonus e benefit
29/12/2023
Sono molte le imprese che in Italia hanno deciso di destinare parte dei loro profitti attraverso bonus una tantum in denaro all’interno della busta paga o benefit di altro genere ai propri dipendenti . Si tratta di aziende, come ad esempio Ferrari, Eni, Poste Italiane e Intesa SanPaolo, che chiuderanno il bilancio del 2023 con fatturato da alcuni miliardi di euro.
Primo fra tutti è il gruppo Ferrari, che eroga tra i premi più alti in Italia: nel 2023 il premio è salito dai 12 mila euro del 2022 ai 13.500 di quest’anno. Inoltre, il contratto collettivo specifico di lavoro in Ferrari per il quadriennio 2023-2026 prevede aumenti salariali per i lavoratori superiori all’11%, e anche l’erogazione di 400 euro una tantum in due tranche e buoni carburante per 200 euro.
I risultati dell’ultimo trimestre hanno contribuito alla crescita del bilancio dei rimi nove mesi del 2023. Non si esclude, quindi, un premio sostanzioso anche per il 2024.
Eni a novembre ha corrisposto ai propri lavoratori un bonus una tantum da 3 mila euro lordi, che si andrà ad aggiungere a una serie di altri benefici . Inoltre, il valore dei buoni pasto per coloro che lavorano in smart working aumenta del 45%, precisamente da 5 a 8 euro. Inoltre, il gruppo riconoscerà un bonus carburante o di ricarica elettrica da 200 euro, in linea con le norme in vigore.
Poste Italiane ha distribuito ai dipendenti un premio una tantum del valore di mille euro, mentre la divisione italiana del gruppo bancario francese Crédit Agricole ha chiuso la trattativa sul premio aziendale 2023, che nel 2024 garantirà al dipendente medio 1.900 euro. A questo, per ogni dipendente genitore di uno o più bambini che abbiano età compresa tra 1 e 3 anni, si aggiunge un contributo annuale per ciascun figlio di mille euro in formula welfare da utilizzare per la copertura delle spese sostenute per le rette degli asili nido.
A partire dal prossimo anno, il congedo parentale per i padri salirà a 28 giorni retribuiti al 100%, ben 18 in più rispetto ai 10 giorni previsti dalla legge nazionale.
Intesa SanPaolo ha annunciato l’intenzione di “anticipare” ai propri 80 mila dipendenti le richieste della piattaforma sindacale per il nuovo contratto nazionale, giunte alle negoziazioni finali. L’iniziativa dovrebbe prevedere il ripristino della base piena di calcolo del Tfr, un aumento di circa 200 euro lordi per l’inquadramento medio, che nel 2024 aumenteranno ancora fino a 435 euro.
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