L’impatto della pandemia sulla salute mentale dei giovani
23/11/2022
Un report della Commissione Europea esamina come i paesi stanno reagendo al disagio mentale causato nei giovani dalla pandemia. In Italia scuola, bonus psicologo e servizi di qualità erogati dal welfare aziendale aiutano ad arginare questo fenomeno.
In occasione dell’Anno europeo dei Giovani, la Commissione UE ha pubblicato il report “The impact of COVID-19 pandemic of the menthal health”, una ricerca che ha voluto analizzare come i paesi hanno affrontato le difficoltà sulla salute mentale ed emotiva dei giovani sorte con la pandemia.
Dal report si evince che la misura più comune adottata è stato il rafforzamento del supporto psicologico nelle scuole, aumentando il numero di psicologi e consulenti a disposizione degli studenti e formando il personale scolastico a saper riconoscere e affrontare i primi segnali del disagio mentale.
I settori coinvolti dalla ricerca sono stati: tutela della salute mentale, educazione, informazione sulle conseguenze della pandemia sul benessere psicologico, lavoro giovanile, tempo libero, sport.
L’Italia si è concentrata su: tutela della salute mentale, sport, informazione, tempo libero.
Il nostro paese ha inoltre previsto fino a un massimo di 600 euro per il Bonus psicologo, cifra grazie alla quale si potranno affrontare le spese per un percorso terapeutico.
Al Ministero della Salute sono pervenute oltre 300mila domande per questo sostegno, di queste, quasi la metà, il 43,55%, arriva da giovani tra 18 e 35 anni, mentre il 16,62% da minori, di età compresa tra gli 0 e i 18 anni.
In totale è giovane oltre la metà della platea complessiva richiedente il bonus psicologo, indice della grande misura in cui la pandemia abbia inciso sul benessere mentale ed emotivo.
Inizialmente per questa misura erano stati stanziati 10 milioni, rivelatisi però insufficienti, si è prevista l’aggiunta di altri 25.
A questi significativi interventi da parte dello Stato, si aggiungono le misure che anche il welfare aziendale adotta per il benessere psico-fisico dei lavoratori e delle loro famiglie, attraverso l’erogazione di servizi di qualità che soddisfino le esigenze di salute, cura e bilancimento vita-lavoro, di cui avevamo parlato qui.
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