Cosa cercano gli italiani nel lavoro
09/02/2024
Il benessere sul luogo di lavoro, una buona retribuzione, un trattamento equo: sono queste le aspettative degli italiani nei confronti del lavoro . E’ quanto emerge dalla ricerca realizzata per Confindustria Intellect da Assirm, associazione che raggruppa gli istituti italiani di ricerche di mercato e le società di consulenza di marketing.
Oggi l’opinione pubblica ha un’idea precisa di ciò che ci si aspetta dalle aziende e anche i lavoratori sanno cosa ricercare quando si presentano ad un colloquio per un lavoro.
Dalla ricerca emerge che il 61% degli italiani è a caccia prima di tutto di una buona retribuzione: l’indipendenza economica e la possibilità di avere una libertà di spesa superiore alla media è un driver di scelta essenziale, e risulta esserlo soprattutto nelle fasce d’età centrali 24-35 anni e 35-44 anni.
Oltre allo stipendio, ci sono altre due tematiche che gli italiani ritengono allo stesso modo indispensabili: il trattamento equo nei confronti dei dipendenti (58%) e un contesto di lavoro piacevole e stimolante, capace di garantire serenità e tranquillità a livello psicologico (58%).
Va detto che , dopo la pandemia, flessibilità e smart working vengono dati per assodati dai più giovani, mentre le generazioni più mature li percepiscono ancora come benefit.
Altro ruolo determinante nella scelta di un posto di lavoro, ci sono anche l’equilibrio con la vita privata e la crescita personale (55%), mentre tra i motivi di insoddisfazione spiccano la retribuzione non sempre adeguata (38%) e lo stress (26%).
Circa le posizioni che i lavoratori italiani vorrebbero ricoprire, per il 38% il comparto è quello dell’IT/servizi digitali, seguito dal marketing (34%) e dalla comunicazione (30%), mentre in termini di posizioni lavorative desiderate il gradino più alto del podio è occupato dalle vendite con il 29%, seguite dal Project Management 27%, e dalla gestione delle risorse umane che occupa il terzo posto con il 26%. Di poco fuori dal podio compaiono il programmatore (25%) e il responsabile marketing (24%).
Aspettative e ambizioni dei lavoratori devono però fare i conti con le esigenze dei datori di lavoro; spesso la forbice tra domanda e offerta sembra allargarsi soprattutto in termini di competenze di base ed esperienza specifica nel campo e si fatica a trovare un punto di incontro soprattutto su temi legati alla disponibilità a lavorare oltre gli orari stabiliti e alla possibilità di gestire livelli crescenti di stress.
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