Artigiani del futuro

22/02/2023

Il Rapporto realizzato da Confartigianato con Fondazione Symbola illustra i primati delle imprese artigiane in Italia.

Gli artigiani in Italia rappresentano il motore dell’innovazione e rimangono custodi della tradizione, a dimostrarlo sono i numeri emersi dal Rapporto Artigiani del Futuro, realizzato dalla Fondazione Symbola con Confartigianato e le altre Confederazioni artigiane.

L’indagine mostra in dieci punti l’eccellenza che l’artigianato rappresenta nel tessuto economico italiano. Negli ultimi cinque anni, dal 2017 al 2021, in Green Economy si rivelano protagoniste le piccole e micro imprese, con un incremento negli eco-investimenti, rispettivamente del 36,1% del 44%, registrando un crescita superiore a quella delle medie e grandi imprese che si attestano al 39,7%. Inoltre, a livello europeo, oltre il 55% dei brevetti italiani relativi a energie alternative e gestione dei rifiuti sono stati depositati da micro e piccole imprese, con il 37% e 18%, mentre le medie imprese il 25% e le grandi si fermano al 20%. Anche nel turismo, settore fondamentale per l’Italia, sono le micro e piccole imprese a costituirne la parte preponderante: nel 97% dei Comuni con strutture ricettive, la totalità dell’offerta è costituita da micro e piccole imprese. Nel panorama gastronomico l’Italia è la prima in Europa per numero di prodotti agroalimentari e vitivinicoli registrati e protetti, si stima che oltre il 91% delle imprese che producono IGP siano micro imprese, quota che arriva al 94,86% per le DOP. Inoltre risultano oltre 80 le DOP alimentari prodotte esclusivamente da micro e piccole imprese. Guardando ai settori della cultura e della creatività, dall’architettura al design alle performing arts, le micro e piccole imprese rappresentano il 99,7% degli operatori. Sono anche il presidio economico dei piccoli comuni, secondo il Rapporto in quelli con meno di 5.000 abitanti, le micro e piccole imprese costituiscono il 99,4% delle imprese extra-agricole presenti nel territorio. Rappresentano inoltre un presidio sociale e di integrazione: oltre l’80% dell’occupazione straniera attiva in Italia si concentra nelle micro e piccole imprese. In prima linea anche nella parità di genere, le imprese a guida femminile in Italia sono il 22,5% delle micro, più del doppio di quelle medie e grandi (9,4%).

Micro e piccole imprese rappresentano inoltre una grande opportunità per il lavoro giovanile, il 68% dei giovani trova in esse la prima occupazione e il 77,2% degli under 30 nelle microimprese ha un contratto a tempo indeterminato. Le “piccole” inoltre sanno fare rete: i contratti di rete con capo fila una micro o piccola impresa rappresentano il 96% delle reti attivate dal 2010 e il 2021.

“Questo Rapporto – spiega il presidente di Confartigianato Marco Granelli – dimostra la necessità di guardare l’Italia negli occhi per capire i suoi problemi e leggere i suoi punti di forza. Le imprese artigiane sono fondamentali per l’economia di oggi e per affrontare le sfide del futuro con uno sviluppo ‘a misura d’uomo’”.

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