Welfare Index PMI 2022
11/01/2023

Ecco cosa dicono i risultati del Rapporto sullo stato del welfare nelle piccole e medie imprese italiane.
Presentato lo scorso dicembre a Roma il Rapporto Welfare Index PMI 2022, sullo stato del welfare nelle piccole e medie imprese italiane. L’evento, giunto alla settima edizione è promosso da Generali, con Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio.
Secondo il Rapporto il welfare aziendale ha oggi raggiunto un alto tasso di maturità e continua a crescere nelle piccole e medie imprese italiane la consapevolezza del loro ruolo sociale: oltre il 68% delle PMI ha superato il livello base di welfare aziendale.
Inoltre, secondo i risultati dello studio, raddoppia il numero di PMI con livello “alto” e “molto alto”, passando dal 10,3% del 2016 al 24,7% del 2022.
Le aziende con un elevato livello di welfare continuano a rimanere le più grandi, in quelle con oltre 250 addetti si raggiunge un 70,7%, ma molto rilevante la quota anche in quelle più piccole, che contano tra i 101 e 250 addetti, che tocca il 66,8%. Raddoppiano anche le microimprese, 6/9 dipendenti, con un livello elevato di welfare, che passano dal 7,7% del 2017 al 15,1% del 2022. Secondo lo studio, l’incremento è dovuto “alla semplificazione delle normative e alle risorse stanziate per la protezione sociale, incoraggiando le aziende, anche le più piccole, ad impegnarsi a propria volta per il sostegno delle famiglie”.
Quest’anno hanno partecipato a Welfare Index Pmi oltre 6.500 aziende di tutti i settori produttivi, di ogni dimensione e da diverse parti d’Italia. Diversi i dati più significati emersi quest’anno: le Pmi con il welfare più elevato generano maggiore impatto sociale, costruiscono infatti rapporti migliori con i dipendenti, le famiglie, i clienti e la comunità, contribuendo anche all’occupazione di donne e giovani; il welfare contribuisce all’aumento di produttività e fatturato, è questo il risultato dell’analisi della correlazione tra indici di welfare e bilanci, su un campione di 2600 aziende nell’arco di tre anni; il welfare aziendale è uno strumento di resilienza, le Pmi con un welfare sviluppato “hanno tenuto meglio nella pandemia e hanno dimostrato un maggiore slancio nella ripresa”.
Quest’anno inoltre è stato presentato per la prima volta il Position Paper , firmato dagli esperti del comitato guida Welfare Index PMI, “Il contributo del welfare aziendale al rinnovamento del welfare italiano”. In esso si sottolinea come il welfare aziendale non sia più solo un fattore complementare al welfare pubblico, ma “è diventato anche un fattore di innovazione dei sistemi tradizionali, in grado di generare nuovi modelli di servizio e accelerare la transizione verso modelli di sviluppo sostenibili”.
Nel corso dell’evento è intervenuto anche il presidente di WelFare Insieme, Fabio Menicacci, secondo il quale “la cultura del welfare aziendale è un patrimonio storico di Confartigianato ed è sempre più diffusa tra gli artigiani e piccoli imprenditori. Siamo convinti – sottolinea – che il benessere in azienda conviene a tutti”.
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