Confartigianato accanto alle persone e alle imprese

30/05/2022

intervista allevi carenzi

Enrico Allevi, Responsabile dei Servizi di Welfare, e Giorgio Carenzi, Welfare Specialist di Confartigianato Imprese Cremona ci spiegano l’importanza di piani di welfare anche per le piccole imprese e il successo che l’iniziativa ha riscontrato sul territorio.

 

Prosegue il viaggio di WelFare Insieme volto a conoscere i professionisti che ogni giorno rispondono alle esigenze della comunità e delle imprese. Esperti che conoscono leggi, diritti ed opportunità, capaci di soddisfare le richieste delle persone e dei lavoratori, nella consapevolezza che il welfare sta diventando, sempre più, un vero e proprio motore di crescita sociale e sviluppo economico.

Abbiamo chiesto a Enrico Allevi e Giorgio Carenzi, rispettivamente Responsabile dei Servizi di WelFare e Welfare Specialist di Confartigianato Imprese Cremona, una riflessione sull’evoluzione della cultura del Welfare e sui servizi offerti in maniera peculiare dall’associazione che rappresentano sul territorio.

Qual è, secondo voi, il valore assoluto del Welfare come strumento volto al sostegno e al benessere di imprese, famiglie e comunità?

Domanda molto aperta, forse troppo per essere risolta con una risposta secca. La risposta politicamene corretta probabilmente sarebbe che in questo periodo con l’aumento dei costi delle materie prime e l’aumento dell’inflazione potrebbe essere in termini generali un fattore deciso il welfare però così composta la risposta dimentica l’aspetto retributivo ordinario che è in capo ai datori di lavoro e più in generale alla contrattazione collettiva nazionale. Questi ultimi fattori sono a nostro modo di vedere più decisivi ancora del welfare e prioritari ma al momento dimenticati.

Quanto ritenete importante il Welfare nel connubio azienda-dipendente e nel connubio mondo del lavoro-comunità? e perché?

È sicuramente importante ma attualmente è compreso, almeno nel mondo artigiano, da una piccola % di imprenditori e quindi poco diffuso anche tra gli individui. Parlare quindi di welfare territoriale non è semplice pertanto. Manca cultura ma soprattutto mancano a nostro modo di vedere gli strumenti giuridici concreti per attuare vere politiche di welfare aziendale e territoriale.

Quale modello operativo ha adottato Confartigianato Cremona per diffondere la cultura del Welfare nel proprio territorio?

Il nostro primo tentativo di diffusione del welfare ai nostri Associati è avvenuto tramite convegno con il supporto di Welfare Insieme e TreCuori. A questo hanno fatto seguito varie comunicazioni ai nostri associati tramite i nostri canali social e tramite newsletter. Io (Giorgio) inoltre avendo a che fare con le ditte con dipendenti cerco ogni volta possibile di suggerire l’adozione del welfare.

Quali sono gli obiettivi che avete raggiunto e gli obiettivi che vi ponete per continuare a diffondere la cultura del Welfare di comunità?

L’obiettivo raggiunto è quello di aver attivato due piani welfare significativi negli ultimi anni che sono stati riproposti dalle aziende anno dopo anno e addirittura incrementati. Questo a testimonianza dell’efficacia del welfare nelle aziende anche piccole. L’altro traguardo è stato l’incremento del numero dei piani nel periodo natalizio che prova come può essere interessante per le aziende andare a sostituire gli usuali regali natalizi con questa forma che per noi è più accattivante.

Potreste raccontarci la vostra esperienza con partner del Privato Sociale o Pubbliche amministrazioni nell’erogazione di servizi welfare?

Attualmente non abbiamo rapporti con la PA dal punto di vista del Welfare, con il settore Privato sta per essere avviata una collaborazione con una Cooperativa Sociale del territorio che riguarderà l’estensione dei servizi alla persona in particolar modo con l’introduzione della figura dell’assistente sociale

La vostra esperienza personale: occuparsi di Welfare nel territorio. Qual è secondo voi la vera grande sfida che attende l’universo del Welfare?

Per la tipologia dei soggetti che andiamo ad incontrare e le dimensioni delle aziende, sicuramente la sfida più grande è a livello culturale. Far comprendere agli Artigiani i benefici del welfare e insieme ai dipendenti i vantaggi economici e l’idea che sta alla base dell’avvio di un piano welfare.

Per concludere, ci potete raccontare una storia di successo?

All’avvio dell’avventura con TreCuori abbiamo iniziato a parlare con le aziende e a diffondere la cultura del welfare nelle aziende. Una di queste ha immediatamente capito le potenzialità e ha deciso di provarci. Dopo le inevitabili difficoltà iniziali, soprattutto con quei lavoratori con limiti tecnologici o con i più giovani che pensavano di non poterne usufruire, l’utilizzo del welfare è stato costante e addirittura, anno dopo anno, l’azienda ha aumentato costantemente il portafoglio dei suoi dipendenti anche negli ultimi due anni nel pieno della pandemia.

In primo piano

WelFare Insieme S.r.l.
Impresa Sociale

Viale Vittorio Veneto n. 16/a, 20124 – Milano | tel. +39 02 49710883 | P.IVA 10464170967

Logo footer di Confartigianato: Persone - WelFare Insieme
2022-05-30T13:21:36+02:00
Torna in cima