Il PNRR: l’occasione per rilanciare il paese
15/09/2021

Risorse e progetti per un rilancio vero dell’Italia, puntando forte sul Welfare
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è il programma elaborato dal Governo Italiano che raccoglie progetti e misure che il nostro Paese attuerà per il periodo 2021-2026, attraverso i fondi messi a disposizione dall’Unione Europea nell’ambito del Next Generation EU (NGEU), per favorire la ripresa nel post pandemia da Covid-19.
Lo scorso 13 Luglio il Consiglio dell’UE ha approvato, in via definitiva, il PNRR dell’Italia proposto dal Presidente del Consiglio Mario Draghi. Esso si sviluppa intorno a tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale. Si tratta di un intervento che intende riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana e accompagnare il Paese su un percorso di transizione ecologica e ambientale. Il PNRR contribuirà in modo sostanziale a ridurre i divari territoriali, quelli generazionali e di genere.
Il Piano raggruppa i progetti di investimento in 16 componenti, a loro volta raggruppate in 6 missioni:
- “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura” con l’obiettivo di promuovere la trasformazione digitale del Paese, sostenere l’innovazione del sistema produttivo, e investire in due settori chiave per l’Italia, turismo e cultura.
- “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica” con l’obiettivo di migliorare la sostenibilità e la resilienza del sistema economico e assicurare una transizione ambientale equa e inclusiva.
- “Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile” con l’obiettivo di sviluppare un’infrastruttura di trasporto moderna, sostenibile ed estesa a tutte le aree del Paese.
- “Istruzione e Ricerca” con l’obiettivo di rafforzare il sistema educativo, le competenze digitali e tecnico-scientifiche, la ricerca e il trasferimento tecnologico.
- “Inclusione e Coesione” con l’obiettivo di facilitare la partecipazione al mercato del lavoro, anche attraverso la formazione, rafforzare le politiche attive del lavoro e favorire l’inclusione sociale.
- “Salute” con l’obiettivo di rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario e garantire equità di accesso alle cure.
Il Piano prevede inoltre un ambizioso programma di riforme, per contribuire alla modernizzazione del Paese e rendere il contesto economico più favorevole allo sviluppo dell’attività di impresa.
Il PNRR avrà un impatto significativo sulla crescita economica e della produttività. È determinante il ruolo che avranno gli Enti territoriali per trasformare i progetti finanziati dal piano in reale fattibilità. Si pensi al tema della sostenibilità: l’asse strategico del PNRR è imperniato proprio sulla “rivoluzione verde e transizione ecologica”, voce che ha ottenuto la fetta più corposa dei finanziamenti.
Sul fronte dell’occupazione, in specie per la parità di genere, il Pnrr avrà un impatto di forte accelerazione sul nostro Paese: secondo uno studio della Ragioneria dello Stato le misure del Piano stimoleranno, rispetto allo scenario di base, una maggiore crescita dell’occupazione al femminile del 3,5% nel 2023 contro il più 2,9% degli uomini e un 4% di incremento del lavoro delle donne nel triennio 2024-26 (contro un più 2,8% di occupazione maschile).
Per quanto riguarda il tema della salute, la strategia generale tracciata dal Piano è quella di allineare i servizi ai bisogni di cura dei pazienti in ogni area del Paese; migliorare le dotazioni infrastrutturali e tecnologiche; promuovere la ricerca e l’innovazione e lo sviluppo di competenze tecnico-professionale, digitale e manageriali del personale. Questo attraverso lo sviluppo di Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale, senza dimenticare la spinta su innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale.
La quinta missione del PNRR in ordine di risorse disponibili, quella su inclusione e coesione, si occuperà delle “infrastrutture sociali” del Paese. Tra gli obiettivi la riduzione delle disuguaglianze, che in Italia più che in altri Paesi minano il capitale umano e sociale limitando alla fine anche lo sviluppo economico. Quindi i divari di genere, quelli territoriali tra Nord e Sud, quelli crescenti tra poveri e non istruiti e i segmenti della società invece più favoriti. Importanti contributi sono ad esempio destinati alle politiche attive del lavoro e alla formazione. Si parla qui di inclusione di coloro che sono esclusi dal mondo produttivo. Con lo scopo di aumentare l’occupazione e ridurre il mismatch di competenze che da sempre ci caratterizza. Parallelamente sarà adottato un Piano nazionale nuove competenze per formare questi cittadini che spesso mancano di competenze utilizzabili nel mondo del lavoro.
Emerge forte da questo quadro il ruolo centrale del Welfare, che ben si lega a tutte le aree di intervento del Piano e che diventa una grande occasione per valorizzare il ruolo delle Associazioni Territoriali. Queste “Agenzie di innovazione sociale nei territori” dovranno focalizzarsi al meglio sulle 6 missioni del PNRR, ponendosi in modo proattivo come centro nevralgico di incontro tra le varie professionalità coinvolte nel PNRR – istituzioni, pubblica amministrazione, consulenti, attori economici e comunità.
Le AT, che fanno del valore della persona il fulcro della loro operatività nei territori, avranno la grande opportunità di diventare protagoniste della “messa a terra” del PNRR, perché esso indica proprio il Welfare come strumento imprescindibile per il superamento della crisi pandemica, nelle varie declinazioni e opportunità offerte da ciascuno dei sei punti strategici. La sfida che il futuro pone alle Associazioni Territoriali sta proprio nella loro capacità di dimostrarsi pronte a questo cambiamento, sviluppando servizi innovativi per le comunità di riferimento.
Su questo orizzonte WelFare Insieme si sta strutturando da mesi per farsi trovare pronta a garantire a tutte le “agenzie di innovazione sociale” coinvolte nel Piano approfondimenti e opportunità di sviluppo attraverso un capillare servizio di progettazione, in vista dell’arrivo delle risorse economiche del PNRR, dalle quali passerà il vero rilancio del nostro Paese.
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