Il mercato del lavoro italiano in crisi per la mancanza di competenze tecniche
26/01/2024
Il Bollettino annuale 2023 del sistema informativo Excelsior, di Unioncamere-Anpal, riporta che circa 3,5 milioni dei contratti programmati dalle imprese quest’anno sono posizioni offerte per professioni con un titolo tecnico-professionale, ma le aziende lamentano problemi di “irreperibilità” .
Le innovazioni in atto, sia digitale che green, spingono a ricercare con maggior intensità competenze tecniche.
In un mercato del lavoro che, nonostante il rallentamento economico in corso, continua a registrare numeri positivi (il 2023 si è chiuso con oltre 5,5 milioni di contratti, +6,4% sul 2022) è sempre più emergenza “mismatch”.
Degli oltre 5,5 milioni di contratti programmati dalle imprese quest’anno, infatti, , circa 3,5 milioni sono posizioni offerte per professioni con un titolo tecnico-professionale e di istruzione e formazione professionale, ma proprio qui sono emersi i problemi di “irreperibilità” maggiori lamentati dalle aziende.
Sono risultati difficili da trovare il 65,5% dei diplomati Its Academy; ma la percentuale raggiunge il 74,3% nel caso dei tecnici specializzati nei percorsi dell’area meccanica e il 68,8% in quelli dell’area Ict (i due indirizzi Its più richiesti).
È introvabile anche il 49% di laureati (specie nelle discipline scientifico-tecnologiche) e il 46,9% dei qualificati/diplomati professionali. Il macro-gruppo degli operai specializzati detiene il primato in termini di impatto della difficoltà di reperimento sulle ricerche delle imprese: ben il 60,3% dei quasi 836mila profili sono difficili da trovare.
Anche profili altamente specializzati e tecnici sono introvabili con quote particolarmente elevate, come gli ingegneri dell’informazione (80,7% di criticità su poco meno di 5mila entrate programmate), le professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche (80,3% su 42mila ricerche delle imprese) e i tecnici delle costruzioni civili (con il 79,3% di difficoltà rispetto alle oltre 8mila assunzioni previste). Per i laureati nell’indirizzo sanitario e paramedico il mismatch è pari al 67,5% delle entrate programmate, per i qualificati professionali in indirizzo meccanico siamo al 57,9%. Tra le figure under30 sono introvabili idraulici, farmacisti, elettricisti nelle costruzioni civili, tecnici programmatori (tutti con percentuali oltre il 70%).
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