Welfare aziendale: nella provincia di Padova è boom tra gli artigiani
05/05/2022
Attivati 88 piani a favore di 800 dipendenti: dai buoni pasto ai rimborsi di spese mediche
Sono sempre di più le imprese artigiane padovane che stanno scegliendo il welfare aziendale.
Dal 2020 ad oggi, infatti, i numeri sono in costante crescita: sono complessivamente 88 i piani di welfare attivati da 70 aziende della Provincia: numeri che secondo Confartigianato Padova sono in costante aumento. Nel 2021 il numero dei piani è raddoppiato rispetto all’anno precedente e il 2022 sta confermando il trend.
“Nonostante la piccola dimensione delle nostre realtà imprenditoriali, le aziende artigiane padovane hanno utilizzato il welfare aziendale come argine contro l’instabilità economica e sociale connessa all’emergenza Covid-19, alla guerra in Ucraina e alle dinamiche inflazionistiche» spiega Gianluca Dall’Aglio, presidente di Confartigianato Imprese Padova, «La maggioranza delle imprese artigiane che hanno scelto il welfare appartiene al comparto manifatturiero, in prevalenza si tratta di aziende metalmeccaniche. La media dell’importo erogato è di circa 500 euro».
Grazie ai piani di welfare attivati dalle aziende, sono oltre 800 i lavoratori padovani che riescono ad affrontare con maggiore serenità una quotidianità che sta diventando sempre più difficile da sostenere economicamente.
«I piani di welfare aziendale che stiamo siglando vanno a soddisfare bisogni immediati come la spesa per il carburante oppure per i beni alimentari, ma anche quelle aspettative che riguardano la salute, la cura della propria persona e della famiglia, la formazione dei figli, uno stile di vita sostenibile, che preveda la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro», continua Dall’Aglio.
Per welfare aziendale si intende, infatti, l’insieme di beni e servizi che un’azienda eroga a tutti i suoi lavoratori allo scopo di accrescerne il potere di spesa, ma anche di beneficiarne in salute e benessere.
Il credito welfare riconosce la possibilità di accedere a differenti tipologie di spesa tra cui ritroviamo, a titolo esemplificativo, i beni ed i servizi in natura (buoni per lo shopping o voucher carburante); le prestazioni sanitarie (check up, visite specialistiche, visite odontoiatriche); l’educazione e l’istruzione (asilo nido, scuole primarie, libri scolastici, corsi extra professionali); ricreazione e tempo libero (ingressi cinema e teatri, abbonamento in palestra, spa); etc.
I benefici dei piani di welfare non sono solo per i dipendenti: erogando bonus e servizi ai lavoratori, l’azienda può usufruire di sgravi fiscali. Come spiega il presidente Dall’Aglio, l’obiettivo di Confartigianato è quello di «mettere al primo posto i bisogni delle persone, delle famiglie e dei territori. Il mondo dell’artigianato crede nel fattore welfare perché pone al centro la persona e la sua famiglia» sottolinea il presidente, «Del resto, le imprese artigiane sono da sempre protagoniste del territorio nel quale operano e considerano le risorse umane come patrimonio aziendale. Il welfare aiuta a ridurre il turn over, motiva il personale, costituisce un elemento attrattivo anche verso le piccole imprese che, ogni giorno, lanciano appelli per la ricerca di personale qualificato».
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