Whistleblowing, dal 15 luglio in vigore la normativa a tutela dei dipendenti che segnalano violazioni

11/08/2023

Primi ad adeguarsi gli enti pubblici e le aziende con oltre 250 dipendenti.

Il Whistleblowing è una procedura, attraverso la quale i lavoratori di una certa impresa o ente pubblico (ma può trattarsi anche di parti terze) segnalano comportamenti illeciti o reati all’interno del proprio ambiente di lavoro. In Italia, dal 15 luglio è entrata in vigore la direttiva europea 2019/1937 attraverso il D.lgs. 10 marzo 2023 n. 24, che prevede maggiori tutele per chi segnalerà eventuali violazioni. E’ già operativa per enti pubblici e aziende con oltre 250 dipendenti, ma entro la fine dell’anno sarà in vigore anche per le aziende con più di 50 lavoratori.

Nessun minimo di lavoratori, invece, per le imprese che operano nei mercati finanziari e prevenzione del riciclaggio, sicurezza dei trasporti e tutela dell’ambiente.

La norma prevede la formazione di un canale di segnalazione interno che dovrà garantire la riservatezza del segnalante per evitare eventuali ritorsioni, in attesa delle linee guida dell’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) per le procedure e la gestione delle segnalazioni esterne.

Infine è previsto un terzo canale di diffusione, quello che passa dalla divulgazione pubblica. Unico soggetto competente a valutare le sanzioni è l’ANAC, che potrà applicare sanzioni amministrative fino a 50.000 euro.

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