Welfare Aziendale e fringe benefit, le possibili novità della Manovra

13/12/2021

Raddoppio dei fringe benefit, ore decisive per il Parlamento

Sono ore decisive per rendere strutturale e non più contingente ed emergenziale il raddoppio dell’importo dei fringe benefit detassati. Una misura di welfare aziendale introdotta in piena pandemia, nell’agosto del 2020, e confermata nel 2021, che ha permesso alle aziende di offrire ai loro dipendenti una serie di servizi di welfare aziendale per un valore massimo di 516,46 euro, il doppio rispetto ai 258,23 euro previsti dalla normativa, totalmente esenti da tassazioni.
Il Parlamento è al lavoro su alcuni emendamenti alla Legge di Bilancio che potrebbero rendere strutturale il raddoppio dei fringe benefit.

Con il termine fringe benefit si intende una vasta gamma di beni e soluzioni che, per la normativa, godono di benefici fiscali. Ne fanno parte i buoni benzina, le polizze assicurative, le carte per acquisti (da spendere anche online) ed i beni e servizi per la mobilità sostenibile. Opportunità che rientrano nell’ambito del welfare aziendale. Ma attenzione perché il welfare aziendale non è solo fringe benefit, è soprattutto di servizi per istruzione, sanità, previdenza integrativa, assistenza per anziani e bambini.

Durante la pandemia i fringe benefit sono stati utilissimi per l’acquisto di mascherine, igienizzanti e dispositivi digitali per la didattica a distanza.

La conferma del raddoppio dell’importo, da un lato aumenterebbe il potere di acquisto alle famiglie, consentendo loro di pianificare spese importanti in settori delicati come la salute, e dall’altro permetterebbe ai fornitori di servizi più margini in termini di numeri ed economicità.

Alzare l’importo relativo ai fringe benefit, data la facilità con cui possono essere usati, consentirebbe a un numero maggiore di imprese di avvicinarsi al welfare aziendale a partire proprio dalle piccole medie imprese o da tutte quelle imprese in cui il riconoscimento di un credito welfare è previsto da contratto. Ad oggi si contano, infatti, 24 CCNL che prevedono il welfare contrattuale, seppur con importi ridotti.

La parola finale spetta al Parlamento: gli emendamenti sul welfare aziendale verranno discussi nei prossimi giorni in quanto l’approvazione della Legge di Bilancio deve essere effettuata entro il 31 dicembre.

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