Roberta Artusi - Il Welfare 4.0: strategico, flessibile, vantaggioso e comunitario

08/10/2021

Intervista a Roberta Artusi, WelFare Specialist di Confartigianato Imprese Padova

Prosegue il viaggio di WelFare Insieme volto a conoscere i professionisti che ogni giorno rispondono alle esigenze di imprenditori, dipendenti e famiglie. Esperti che conoscono leggi, diritti ed opportunità, capaci di soddisfare le richieste dei lavoratori e delle persone, nella consapevolezza che un piano di Welfare Aziendale può fare la differenza, con vantaggi economici e fiscali per tutta la comunità.

Abbiamo chiesto a Roberta Artusi, Welfare Specialist di Confartigianato Imprese Padova, una riflessione sull’evoluzione della cultura del Welfare e sui servizi offerti in maniera peculiare dall’associazione che rappresentano sul territorio.

Qual è, secondo Lei, il valore assoluto del Welfare come strumento volto al sostegno e al benessere di imprese, famiglie e comunità?

Il Welfare è lo strumento più potente oggi disponibile per migliorare la produttività di un’impresa. E’ strategico, flessibile, accessibile, vantaggioso e comunitario.  Se da una parte l’azienda beneficia di un importante risparmio fiscale e contributivo, dall’altra consente ai lavoratori di aumentare il loro potere d’acquisto di beni e servizi di uso quotidiano. E’ un concreto rapporto win-win tra imprenditore e collaboratore. Un altro importante vantaggio del Welfare aziendale è la possibilità di essere condiviso con i propri famigliari.

Quali sono, a Suo avviso, le sfide del Welfare di fronte ai cambiamenti portati dal Covid, specie per le piccole e medie imprese?

La pandemia ha fatto emergere la necessità di una maggiore flessibilità in ambito lavorativo, modificando le abitudini, i comportamenti e le aspettative di lavoratori e datori di lavoro: una sfida epocale che ci spinge al cambiamento. Cambiamento che parte proprio dalle relazioni e dalle persone, mettendole al centro. L’impresa, attraverso il Welfare aziendale, ha la possibilità di avere un impatto sociale e usufruisce, al tempo stesso, di una serie di agevolazioni e vantaggi che derivano dall’adesione a modelli organizzativi sostenibili.

Il salto di qualità: come diffondere su larga scala la “cultura” del Welfare? Come si è organizzata la sua Associazione Territoriale per cogliere tutte le opportunità?

Negli ultimi due anni abbiamo notato un crescente interesse da parte delle piccole medie aziende sui temi legati al Welfare aziendale, ma ci sono ancora moltissime imprese che non conosco la normativa o che non la vedono accessibile, considerandosi di dimensioni troppo piccole per accedere allo strumento. Il salto di qualità che Confartigianato Imprese Padova sta cercando di fare è proprio quello di diffondere la conoscenza del Welfare aziendale, approfondendo le possibilità di applicazione con concretezza. E’ un paziente lavoro di semina che sta avendo i suoi frutti e, con il tempo, ne avrà sempre in modo crescente. Confartigianato ha il merito di aver creduto da subito al fatto che il futuro passi anche da questi strumenti, che saranno centrali nella vita del Paese, per il benessere della nostra società.

La Sua esperienza personale: occuparsi di Welfare nel territorio. Quali sono le difficoltà che riscontra maggiormente?

Direi che le difficoltà principali, se possono essere chiamate così, sono sicuramente la scarsa informazione e lo scetticismo iniziale che l’imprenditore e i dipendenti hanno sul tema del Welfare. A volte mi sento dire “mi sembra troppo bello per essere vero!”. Una volta esposto il funzionamento del Welfare, noto da subito un’immediata apertura mentale e interesse al tema.

Ci può raccontare una storia di successo?

Ogni piano aziendale ha la sua storia di successo. Ve ne racconto una avvenuta solo poche settimane fa: una dipendente ha utilizzato il suo tesoretto Welfare per acquistare un frigorifero. Dovendo decidere dove comprarlo, ha scelto di favorire un negozio di prossimità, del suo piccolo comune, in provincia di Padova, valorizzando così una realtà commerciale del suo territorio. Gli stessi titolari, che non conoscevano il Welfare aziendale ne sono rimasti entusiasti e ci hanno ringraziato veramente tanto.

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