Il welfare aziendale diventa una leva sempre più importante nel bilanciamento vita-lavoro post pandemia
17/06/2022
Secondo il recente rapporto Marsh McLennan più del 70% delle organizzazioni ha aumentato la spesa per benefit in risposta alla crisi scatenata dalla pandemia: diventa fondamentale avere più tempo per la propria salute mentale, la cura della famiglia e l’equilibrio vita-lavoro.
“The age of adaptability: a digital first approach to benefits in a post-pandemic word”– L’età dell’adattabilità: un approccio digital-first ai benefici in un mondo post-pandemico – è il rapporto di Marsh McLennan secondo il quale oltre il 70% delle aziende ha aumentato la spesa per benefit dopo la pandemia.
Il welfare ha sempre rappresentato una leva gestionale fondamentale per imprese e lavoratori, ma dopo la pandemia gli strumenti di welfare aziendale sono diventati ancora più importanti.
Secondo gli esperti del rapporto sono tre in particolare le aree di welfare in cui le aziende dovrebbero investire maggiormente: la salute mentale e il benessere dei dipendenti, la cura dei bambini e di altri familiari, l’equilibrio tra vita personale e professionale.
La pandemia che ha investito il mondo negli ultimi due anni, ha ridato un ruolo centrale alla salute mentale e all’attenzione da riservarle. Quello che prima era visto come un tabù sul luogo di lavoro torna ad acquisire preminenza: si trovano infatti oggi disponibili programmi dedicati alla salute mentale e all’ascolto dei lavoratori, con le relative tecnologie di supporto.
Tutte le organizzazioni che non li prevedono sono incoraggiate a considerare l’implementazione di piani medici standard con programmi rivolti alla salute mentale dei propri dipendenti.
Potersi dedicare alla cura dei bambini e dei familiari che ne hanno bisogno è l’altro aspetto rilevante a cui, secondo lo studio, è chiamato a fare attenzione il welfare; le imprese possono infatti favorire l’accesso per i loro dipendenti a strumenti e risorse per l’assistenza ai familiari, sollevandoli dallo stress di lavoratori-caregiver.
Terzo elemento emerso è l’importanza del bilanciamento tra lavoro e vita privata, argomento centrale anche del recente Family Act di cui abbiamo già parlato qui.
Il welfare aziendale può aiutare in questo bilanciamento includendo misure di flessibilità organizzativa che non sempre prevedono necessariamente la disconnessione.
Ad esempio le organizzazioni potrebbero incoraggiare i dipendenti ad utilizzare parte del tempo retribuito per acquisire nuove skill, spendibili nella vita personale ma anche all’interno dell’impresa, come imparare una lingua straniera.
WelFare Insieme, società di servizio del sistema Confartigianato Imprese, ha sempre riconosciuto il valore aggiunto del welfare aziendale, non vanificandolo o gestendolo unicamente come “credito” in sostituzione o integrazione del salario, attraverso la ricerca costante di partner capaci di erogare servizi di qualità che soddisfino le esigenze di cura, salute e conciliazione vita-lavoro degli artigiani e delle loro famiglie.
Scegliendo, sin dalla sua costituzione, TreCuori Spa Società Benefit come provider di servizi di welfare aziendale, ha anteposto a tutto una reale analisi dei desiderata degli artigiani, delle necessità dei dipendenti e la ricerca dei servizi atti a rispondervi, contribuendo, contestualmente, alla sostenibilità dell’economia territoriale.
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