WelFare Insieme, un "caso di studio" a Cà Foscari
27/11/2020

Il DG Antonella Pinzauti protagonista al MAWE: “Impresa sociale, approccio manageriale, obiettivo sociale”
Un caso da studiare. Una forma “ibrida e innovativa”, che tende una mano al privato e l’altra al pubblico, capace di raggiungere in modo manageriale l’obiettivo del Welfare di Comunità. E’ “WelFare Insieme”, protagonista al Master di secondo livello MAWE – Management per il Welfare – dell’Università Cà Foscari di Venezia, grazie alla puntuale relazione del Direttore Generale Antonella Pinzauti.
L’intervento, inserito nel modulo Partnership pubblico-privata nell’ambito WelFare del prestigioso Ateneo, è stato seguito e arricchito da numerosi professionisti presenti al Forum: figure che già lavorano nel welfare o intendono lavorarci al termine del Master.
Punto di partenza, per l’intervento del DG Pinzauti, l’esperienza di WelFare Insieme come impresa sociale, unica nel panorama del terzo settore. Duplice l’obiettivo: da un lato presentare il Welfare aziendale con attenzione alle piccole e micro imprese, dall’altro tracciare la via verso il welfare di comunità. Questo senza dimenticare la necessaria collaborazione con enti pubblici e sanitari, oltre ai nuovi servizi legati all’emergenza Covid-19.
Trattandosi di un Master dentro un dipartimento di Management, il taglio era legato in particolare a come si gestisce un’azienda di Welfare. Molto interessante la modalità didattica utilizzata: un’attività laboratoriale intragruppi prima e intergruppi poi, infine in plenaria, su vari temi, partendo da una attenta analisi dello statuto, poi del modello di funzionamento di WelFare Insieme. Quattro ore di lavoro analitico, dagli stakeholder alle voci di bilancio. Un confronto vivo anche sui futuri soggetti da coinvolgere, in vista di possibili sviluppi di prodotti e servizi, alla ricerca di finanziamenti sia pubblici che privati.
Dal lavoro dei gruppi, stimolato dalla Dott.sa Pinzauti, è emersa una grande attenzione sui soggetti da coinvolgere nei territori operativi di WelFare Insieme, accanto a un’analisi di quelli che sono i punti di criticità del sistema, ad esempio il fatto che i clienti di Welfare Insieme non siano direttamente le aziende, bensì le associazioni territoriali. In realtà, dal confronto è emerso come questo non sia un punto debole rispetto alla modalità di trattare direttamente con le aziende. Questo perché la rete di Confartigianato che affianca WelFare Insieme rappresenta un valore aggiunto, aiutando il sistema a tarare meglio, in base allo specifico territorio, le proposte sui servizi che servono alle diverse comunità, ciascuna con le proprie specificità. L’interfaccia che si crea con le associazioni territoriali è il vero booster del welfare aziendale promosso da WelFare Insieme, perché lo rende “personalizzato”.
Non è un caso che la Cà Foscari abbia scelto WelFare Insieme tra i tanti soggetti che si occupano di welfare: ad oggi, imprese sociali strutturate come questa sono poche in tutta Italia, alla luce della riforma del terzo settore. Si tratta di una srl, come ha ben spiegato il Direttore Generale di WelFare Insieme, un ibrido davvero innovativo per il settore. Lungimirante il fatto che un’associazione datoriale come Confartigianato si sia dotata di questo strumento. Un caso da studiare, appunto.
La DG Pinzauti ha focalizzato in particolare la storia della nascita di WelFare insieme, che le permette oggi un posizionamento istituzionale forte. Ma la vera storia è il futuro: il mondo Confartigianato è variegato, ha tante anime, e in WelFare insieme ci sono tutte le forze per giungere all’obiettivo del welfare di comunità, che potrà portare un vero cambiamento sociale, in termini di letture di bisogno e di servizi.
Tra i protagonisti del Forum al Cà Foscari anche Anna Martignago, referente Servizi alla persona e alla famiglia di WelFare Insieme. Una presenza preziosa, sia per il contributo contenutistico portato nel confronto, sia perché dimostra come WelFare Insieme punti e investa con decisione sulla crescita delle risorse umane.
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